30.3.12

PELLICOLE

"you are ruining your awful country and me
it is not new to do this it is terribly
democratic and ordinary and tired"
Frank O'Hara


Si parlava di soldi, di strategie cinematografe-industriali: si diceva del calo delle vendite, dell'aumento del biglietto o delle cineprese - oggi chiunque fa un film sul balcone, ed è un capolavoro (stiamo sfornando capolavori). Hanno detto che i Francesi proteggono il cinema nazionale obbligando le sale a percentuali di visione: da noi qui Va Tutto Male, i geni sono incompresi sul balcone: Giovani Registi a latifondo. Che arrivino Mentalità Nuove!, che si impari Da Fuori: Competizione-Politicismo-Auto-Produzione. Si diceva: Arte! Cultura! Indipendenza! (che le finanzino la bontà dello Stato o l'intelligenza del Partito). E' Democratico odiare il multisala: che brutto tipo-di-fascismo, non abitua il popolino al corto. Ma si parla spesso per parlare: convincersi di avere Idee quando mancano, pontificare Fedi in assenza di fedi. Così, che pellicola può uscire? C'è qualcuno che gira la speranza, un cristorisorto in questa Uguaglianza? Scambio del mezzo con il fine come sempre: ma conta più il film o l'Indipendenza? Guardo intorno, sembra preferibile partire già morti. Santodio, registi, veritate: distruggete la Corrente Morale! 

28.3.12

KERAKOLL

così marcio il fungo della kerakoll ricorda
l'uomo derubato di bellezza

20.3.12

LA GALLERIA DELLA STAZIONE


Baudelaire scriveva di ammazzare i mendicanti: colpirli per suscitare in loro l'orgoglio di vendicarsi. Solo così potevano farsi rispettare: dimostrando l'odio, cioè l'umanità. Gesù invece, scorrendo la Palestina, alzava i lebbrosi e li sanava: ridava vita alle gambe, rimettendo i peccati. I poveri ci dormono in stazione, ed hanno peccati: ma io non ho dietro il bastone, non vado in giro a violentare: e non rimetto neanche i peccati, non guarisco piaghe. Potevo far altro che leccare una strisciola di tabacco? I poveri dormono in stazione: coscienza stracciata, che dovevo fare.

12.3.12

NON CESSATE, O POTENTISSIMA


Per esprimere compiutamente il titolo sotto il quale è venerata l’Immagine miracolosa della "Beata Vergine del Castello" si dovrebbe aggiungere: "Mediatrice di tutte le Grazie". Si tratta di un dipinto del sec. XV, posto sull’arcata sovrastante il portale d’ingresso del Castello di Fiorano, probabilmente una "Maestà". La fortezza fu distrutta nel 1510; ma il dipinto della Beata Vergine rimase intatto; e quando, l’8 Febbraio 1558, soldataglie spagnole incendiarono il Borgo sorto sui ruderi del Castello, le fiamme, giunte all’altezza dell’Immagine mariana, si divisero senza arrecarle alcun danno. Iniziò così la grande devozione dei fioranesi per la "loro" Madonna: devozione rafforzata in seguito alla liberazione della Città dalla pestilenza del 1630, quando in ringraziamento essi vollero costruire il bellissimo Santuario alla Vergine.

Come i pellegrini si accendono salendo 
le scale di marmo preservate dalla peste
io salgo il mattino se c'è buio
oh femmina donna la Madre sicura
anche l'uomo tuo Figlio il maschio 
si accucciò nel seno
e chiedendo ti prenderai cura
rialzerai lo sguardo, il nostro.

7.3.12

SOTTO FASI LUNARI: LE PRIME POESIE



Fuori per la luna questa volta
notte che sei piena almeno si spera
come ciò che forse non sappiamo
faccia bene,
certo spaventati dal ciclo che continua
ordinato e regolare
come il corpo della donna spesso
e come le stagioni.



Il blog di poesia della Rai ha pubblicato la scorsa notte le prime poesie dell'inedito Sotto fasi lunari. Per una sbirciatina clicca il link. Grazie a Luigia Sorrentino.

5.3.12

[FRATELLO TU NON SAI D'ESSERE L'UNICO]

to V. 
fratello tu non sai d'essere l'unico
a chiamarti col tuo nome
e sbattere al mattino le ciglia nel modo che tu muovi.
se sapessi di Essere, ed Essere il solo:
personale risposta alla voce nel rumore daresti
quando spegni l'autoradio
scivolando dai monti
quando ami sapendo che sei tu ad amare, e rispondere
e chiamare
e rispondere di nuovo
solo tu, unicamente creato interpellato
se giocassi

2.3.12

una poesia di charles baudelaire

Ecco la bella sera, amica del criminale: arriva complice, a passi di lupo; il cielo si chiude lentamente, come una grande alcova, e si trasforma in belva l'uomo impaziente.

O sera, cara sera, desiderata da colui le cui braccia, senza mentire, possono dire: "Anche oggi abbiamo faticato." - E' la sera che dà qualche sollievo agli spiriti divorati da un dolore selvaggio, al pensatore ostinato la cui fronte si piega, all'operaio ingobbito che ritorna al suo letto.
Intanto si stanno svegliando pesantemente demoni malsani, come fossero uomini d'affari e, volando, vanno a sbattere contro imposte e tettoie. Attraverso le luci che il vento tormenta la Prostituzione si riaccende nelle vie e come un formicaio disserra tutte le sue uscite. Dovunque si apre un occulto sentiero, simile al nemico che tenta un colpo di mano: s'agita in seno alla città di fango come un verme che ruba all'uomo il suo nutrimento. Si sentono, qua è là, soffiare le cucine, mugghiare i teatri, ronfare le orchestrine; i ristoranti a prezzo fisso, dei quali il giuoco è l'attrattiva maggiore, s'empiono di puttane e di ruffiane (i loro complici); e i ladri, che non hanno mai requie, presto inizieranno il loro lavoro: che è di forzare con dolcezza le porte e le casseforti, per campare qualche giorno, per vestire le amanti.

Raccogliti, anima mia, in questo momento grave e cerca di chiuder l'orecchio a quel grande ruggito. E' l'ora che le sofferenze dei malati s'acutizzano, la scura Notte li prende alla gola: chiudono il loro destino, s'incamminano verso l'abisso comune; l'ospedale si riempie dei loro sospiri - Più d'uno non verrà più a cercare, accanto al fuoco, presso un'anima amata, la minestra che odora.

E i più son quelli che non han mai conosciuto la dolcezza d'un focolare: che non han mai vissuto.
Charles Baudelaire, versione in prosa di A.Bertolucci
...non parlai per il momento, ma sei tutti i miei momenti. non è proprio una questione di forme, che credimi non hanno uno sbaglio. è che ogni giorno riconosco te, è che ogni volta questo tempo m'impaura - sei vicina - mi matura...