27.11.12

ALTRI NAUFRAGI

Oggi scappo ancora senza Nord rifocillando quel che passa per la testa che spesso è qualcosa di brutto ma forse di buono, non volere far altro con nuove gelosie all'orizzonte avanzarsi minacciose e spietate, già le sento, allora non andremmo da nessuna parte, allora non c'andrei, sarebbe sicuro un farti piangere e lasciarti dopo tanto allora subito, meglio subito lo so bruciarsi e bere, e bere e rovinarsi, affogarsi nella vasca dormire fumare dormire, altre domani meccaniche, altri naufragi. 

NOSTRO

La mano sulla faccia, livida sei dentro;
il tuo tedio al mio arrancare,
aprimmo porte socchiuse.
Per questo mi cerchi: chiami nostro
quel male mortale
creduto da sempre così personale.

(da Attaccamenti)

16.11.12

STABILITAS LOCI

«libertà dal tempo senza tempo vuol dire eternità»
Contropotere, 1991. 


Mi disse di morire, di farmi quattro birre. Voleva mandarmi all'inferno, vedermi aggrappato alle rive del fuoco, vedermi annaspare godendosi la vista. Godere: non teneva nella borsa le mie cose. Mi chiamava «uomo». Io da straniero vivevo quella casa, come l'orfano, come il povero, come l'anguilla di Pavese. Erano scuri del muro i colori, le righe i soldi l'orario di lavoro. Era il tempo, il suo regime. Era morire, la sopraffazione. Ha vinto in fondo: han vinto loro: mercato del lavoro, senza l'assunzione.

10.11.12

[...] You left
Your girlfriend on the platform
With this really ragged notion that you'll return
But she knows
That when he goes
He really goes
And do you think you've made
The right decision this time?
The Smiths, London, 1987